Al Festival della Scienza di Genova una nutrita pattuglia di swimmer
Anche quest’anno il Festival della Scienza di Genova vedrà la presenza tra i relatori e i moderatori di una nutritissima pattuglia di Swimmer. Ecco in dettaglio gli appuntamenti estratti dal programma scientifico coordinato dalla swimmer Beatrice Mautino:
Sabato 25 ottobre alle 14:30 – Conferenza – Lectio Magistralis
Una memoria da moscerino – Dagli insetti uno strumento per conoscere la nostra mente
Bertram Gerber, introduce: Marco Ferrari
Da dove ha avuto origine l’Universo, com’è fatta la materia, come si è originata la vita e come funziona la mente umana sono le quattro grandi domande su cui gli scienziati di tutto il mondo si interrogano. Per una di queste, la risposta potrebbe arrivare grazie a un protagonista inaspettato, il moscerino della frutta. La semplicità dei circuiti cerebrali di questi piccoli insetti permette di comprendere a fondo alcuni meccanismi nervosi complessi. Bertram Gerber guida uno dei gruppi più famosi al mondo che studia la neurobiologia, il decision making, la memoria e l’apprendimento nel moscerino con la possibilità di identificare con enorme precisione le basi geniche e neuronali del comportamento e della memoria.
Sabato 25 ottobre alle 18:00 – Conferenza Conferenza/Spettacolo
Perchè ci piace la musica (anche se siamo sordi)? – Orecchio, emozione, evoluzione
Silvia Bencivelli, Valentina Foa
I sordi ballano, cantano, vanno ai concerti, cantano sotto la doccia. A volte persino suonano. Ma perché? Se non sentono, come fanno a trovare interessante la musica? Cioè: che cos’è la musica per un sordo? Silvia Bencivelli, udente, ha scritto un libro per indagare le origini evolutive della musica e del piacere che gli esseri umani vi trovano. Valentina Foa, sorda, l’ha letto per provare a capire se la musica che piace a lei sia la stessa che piace ai suoi amici udenti. In questo incontro dialogheranno e proveranno a raccontarsi che cos’è la musica e come la si sente, con le orecchie, con il corpo o con la mente. Con l’aiuto di musicisti e ballerini, sordi e udenti, daranno vita a un incontro insolito e ritmato, in cui è richiesta la partecipazione del pubblico e tutta la sua curiosità.
Domenica 26 ottobre alle 14:30 – Conferenza – Lectio Magistralis
Il cervello dà tempo al tempo – Misurare il presente
David Melcher, modera: Silvia Bencivelli
Quanto dura il presente? Dai due ai tre secondi. Attenzione, percezione e memoria interagiscono tra loro per guidare i nostri comportamenti, ma hanno bisogno di tempo per darci un’impressione realistica del momento che stiamo vivendo. David Melcher, neuroscienziato, vincitore di un premio della European Research Commission, ha misurato questo tempo e racconta il suo lavoro partendo da esempi di illusioni temporali che ognuno di noi sperimenta nella propria vita quotidiana. Impareremo che il nostro cervello comprime e espande il tempo a seconda delle esigenze e comprenderemo come il tempo, in fin dei conti, sia solo un’esperienza soggettiva.
Domenica 26 ottobre alle 16:30 – Conferenza – Lectio Magistralis
Il tempo delle specie e il tempo dei robot – Quando le macchine giocano al gioco della vita
John Long, introduce: Marco Ferrari
Per assistere dal vivo allo spettacolo dell’evoluzione servirebbe una macchina del tempo che permettesse di viaggiare avanti e indietro velocemente fra le ere geologiche. John Long ha trovato un modo ingegnoso per aggirare questo problema. Nel suo laboratorio crea robot che assomigliano e si comportano proprio come animali estinti. I robot di Long interagiscono fra loro, competono con gli altri per le risorse, sono soggetti a pressioni evolutive, mutano ed evolvono. Un viaggio stupefacente che fa ripensare a tutto quello che si pensa di sapere sull’evoluzione, sull’intelligenza e sulla vita stessa.
Lunedì 27 ottobre alle 18:00 – Conferenza – Incontro
SEEDversity – Viaggio nella biodiversità
Marco Boscolo, Elisabetta Tola
I semi sono la moneta alla base della sicurezza alimentare. Da diecimila anni i contadini producono, conservano, scambiano semi. E ancora oggi, in molte parti del mondo, custodiscono semi locali in banche e nei campi per vincere la sfida dei cambiamenti climatici, dell’impoverimento del suolo, della necessità di produrre più cibo. SEEDversity è un progetto crossmediale (audio, video e mappe interattive) che raccoglie le voci, le immagini, i dati e le esperienze degli agronomi e dei contadini che lavorano insieme scommettendo sull’agrobiodiversità per sviluppare nuove varietà rustiche, resilienti e adatte a territori diversi.
http://www.festivalscienza.it/site/home/programma/giorno-per-giorno/27-ottobre/seedversity.html
Martedì 28 ottobre alle 10:00 – Conferenza – Incontro
Giovani e innovazione: è tempo di biotech – Una scelta per il futuro
Eugenio Aringhieri, Sergio Pistoi, Massimo Russo, Andrea Vico
Il biotech per la salute rappresenta un’opportunità. Per i giovani, perché è uno dei campi di ricerca in maggiore espansione, in grado di lasciare spazio alle loro intuizioni, con la prospettiva di aprire le porte a nuove scoperte e terapie innovative per i pazienti. Per il Paese, perché è una risorsa strategica in termini di fatturato, investimenti e occupazione. L’evento, promosso da Farmindustria, intende stimolare i ragazzi a riflettere sul proprio futuro, nell’ottica della scelta universitaria, partendo dalle testimonianze di giovani che hanno intrapreso la strada del biotech e raggiunto traguardi e riconoscimenti importanti.
Venerdì 31 ottobre alle 16:30 – Conferenza – Dialogo internazionale
Neurocomic: il cervello a fumetti – Viaggio onirico tra i luoghi immaginati del cervello
Matteo Farinella, Hana Ros, Edoardo Rosati
Neurocomic è la storia di un viaggio onirico tra i luoghi immaginati del cervello umano; un avvincente periplo che conduce alla scoperta della realtà che sta dietro alle strabilianti funzioni dell’organo più complesso del nostro corpo. Una avventura tra grotte della memoria e case degli specchi, incontrando alcuni tra i più grandi pionieri delle scienze neurologiche: Santiago Ramòn y Cajal, Camillo Golgi, Alan Lloyd Hodgkin, AndrewHuxley, Luigi Galvani, Eric Kandel, Ivan Pavlov e Hans Berger. Dove porterà questo viaggio?
Venerdì 31 ottobre alle 18:00 – Conferenza – Lectio Magistralis
Uccideresti l’uomo grasso? – Dilemmi e scelte morali, individualità e bene comune
David Edmonds, introduce: Daniela Ovadia
Un carrello ferroviario fuori controllo corre verso cinque uomini che sono legati sui binari, e se non verrà fermato li ucciderà tutti e cinque. Vi trovate su un cavalcavia e osservate la tragedia imminente. Tuttavia, un uomo molto grasso, un estraneo, è in piedi accanto a voi: se lo spingete facendolo cadere sui binari, la notevole stazza del suo corpo fermerà il carrello, salvando cinque vite, anche se lui morirà. Voi uccidereste l’uomo grasso? La domanda può sembrare bizzarra. Ma è una variante di un dilemma che ha sconcertato i filosofi morali per quasi mezzo secolo. David Edmonds racconta la storia curiosa di come gli studiosi hanno lottato con questo dilemma etico, proponendo un avvincente viaggio attraverso la storia della filosofia morale. Molti pensano che sia sbagliato uccidere l’uomo grasso. Ma perché?
Sabato 1 novembre alle 14:30 – Conferenza – Conversazione
Vedere il tempo – La conquista del tempo nelle immagini della scienza
Riccardo Falcinelli, Peppe Liberti, Valentina Manchia
Il tempo, creato dagli uomini e piegato alle loro esigenze, può essere raccontato e visto in molti modi diversi, ma tutto ciò che siamo riusciti a costruire per rappresentarlo visivamente ha determinato il modo in cui descriviamo la realtà. Mondi che appaiono lontanissimi, quello “artistico” e quello “scientifico”, sono a volte legati da scelte visive simili perché l’articolazione degli elementi di cui si compone l’immagine segue regole analoghe, pensate per migliorarne la comprensione. Le immagini non parlano da sole, a parlare è la struttura retorica che le dispone in un discorso coerente. Esemplare, a questo proposito, il lavoro “al microscopio” di Visualizing Vertov, che analizza i film di uno dei padri del montaggio fotogramma per fotogramma, consentendo di cogliere il senso profondo del suo progetto. Un grafico, una semiologa e un fisico esplorano il panorama dei rapporti tra l’ambito “artistico” e quello “scientifico” e come l’accesso alle nuove tecnologie lo stia radicalmente cambiando. L’incontro è legato all’uscita di Progetto Grafico 25 – Scrittura e immagini nel dominio della scienza.
http://www.festivalscienza.it/site/home/programma/giorno-per-giorno/1-novembre/vedere-il-tempo.html
Sabato 1 novembre alle 15:00 – Conferenza – Incontro
Il tempo è atomico – Breve storia della misura del tempo
Davide Calonico, Riccardo Oldani
Misurare il tempo è qualcosa d’innato per l’uomo, ma se un tempo bastavano i calendari e le meridiane a organizzare le nostre attività, oggi i nostri ritmi sono scanditi da orologi atomici disseminati nei laboratori di ricerca, nelle aziende e in decine di satelliti artificiali in orbita costante sopra di noi. Da un lato la loro funzione è sincronizzare tutte le attività in corso sul pianeta, dall’altro, la loro enorme precisione è importante per rispondere alle domande ancora aperte della fisica fondamentale o per scrutare l’ignoto dell’universo con i radiotelescopi. Perché l’uomo cerca una precisione sempre più ossessiva nella misurazione del tempo? Come è possibile trovare nell’atomo questa precisione e trasferirla alla scienza o alla vita di tutti i giorni?
Sabato 1 novembre alle 18:00 – Conferenza – Lectio Magistralis
Cortocircuiti temporali e libero arbitrio – Neuroscienza e decision making
Patrick Haggard, introduce: Daniela Ovadia
Generalmente pensiamo al tempo come a una sequenza lineare di eventi. Questo punto di vista funziona bene per la maggior parte delle preoccupazioni quotidiane, come prendere un treno o arrivare al lavoro in orario. Tuttavia, l’esperienza soggettiva del tempo non segue gli stessi principi. Il cervello riorganizza gli eventi vissuti e ci restituisce un’esperienza del tempo che può essere molto diversa da quella realmente accaduta. Il cervello può accelerare il tempo o rallentarlo e può aiutarci a dare un senso alle nostre azioni “avvicinando” temporalmente eventi che abbiamo provocato. Questo fenomeno si chiama “temporal binding” e Patrick Haggard ne è uno dei massimi esperti.
Sabato 1 novembre alle 18:30 – Conferenza – Conversazione
Di cosa parliamo quando parliamo di cancro – Linguaggio e cura
Pino Donghi, Gianfranco Peluso, modera: Federico Pedrocchi
“E se invece non fosse maligno e nemmeno cattivo? Non dal punto di vistadella diagnosi ma della semantica.” Con questa domanda i relatori esordiscono, chiedendosi per quali ragioni il cancro abbia assunto, nell’immaginario e nel modo di raccontarlo, il carattere di un “essere” dotato di autonoma, e malvagia, volontà. Recenti sviluppi e più moderni approcci clinici suggeriscono una possibile strategia di “cronicizzazione” del cancro. È da qui che bisogna ripartire. Se potrà esserecosì, allora assume nuova rilevanza anche il modo di “parlare” della malattia, poiché risulta evidente che la prospettiva di una convivenza con il cancro suggerisce di raccontarlo più come un ospite indesiderato, di cui magari avremmo fatto volentieri a meno, che come uno spietato killer che si è introdotto in maniera subdola quanto fatale.
Sabato 1 novembre alle 18:30 – Conferenza – Conversazione
Il tempo degli amori per tutti – Sessualità e pregiudizi
Vittorio Lingiardi, Nicola Nardelli, modera: Giovanni Sabato
Provate ogni giorno a non dire mai “mio marito”, “la mia fidanzata” o che avete figli. A raccontare della cena di ieri come foste stati da soli. A dire sempre “io” quando era un “noi”. E capirete dal vivo cosa significa che “nascondere il proprio orientamento sessuale ha un costo psicologico”. Aggiungete i tanti ostacoli di una società ancora ricca di pregiudizi e allora sarà chiaro perché l’Ordine degli psicologi ha sentito il bisogno di una guida per il lavoro con le persone omosessuali, dalle psicoterapie alle semplici consulenze per dubbi e difficoltà. Per saper rispondere alle domande più semplici come alle più delicate: dal coming out ai rapporti con amici e familiari, dai pregiudizi introiettati dagli stessi gay al desiderio di “diventare etero”. O a quello di avere figli. Che, rivelano gli studi, non avranno problemi diversi dagli altri bambini. Se non quelli causati dai pregiudizi di chi li circonda.
Il 2 novembre alle 11:30 – Conferenza – Lectio Magistralis
Vivere per sempre – Frank Zappa e la medusa “immortale”
Ferdinando Boero, Andrea Parlangeli
“Non c’è niente che desideri di più al mondo che dare il mio nome a una medusa”, diceva Frank Zappa pochi anni prima di morire. Ferdinando Boero l’ha accontentato ricevendo in cambio la dedica di una canzone. Le meduse piacevano a Zappa perché sono esseri perfetti. Le loro prime tracce risalgono a 600 milioni di anni fa, molto prima dei dinosauri e delle prime piante e dell’uomo. Ma non tutte le meduse sono uguali. Nel 1992 Boero ha scoperto la Turritopsis dohrnii, capace di invertire il suo ciclo vitale e per questo soprannominata “immortale”. Dopo la riproduzione sessuale, le meduse di solito muoiono. Turritopsis no. Il suo corpo si trasforma in un insieme di cellule che cadendo sul fondo tornano in uno stato di totipotenza, come le cellule embrionali, formando quindi una nuova colonia di polipi. Sarebbe possibile trasferire queste capacità all’uomo? E, in tal caso, ne varrebbe la pena?
Domenica 2 novembre alle 16:00 – Conferenza – Lectio Magistralis
Il tempo prima del tempo – Come si è attivato l’orologio dell’universo?
Carlo Rovelli, introduce: Andrea Parlangeli
Nulla sembra più semplice e naturale dello scorrere uniforme e costante del tempo. Eppure non è così. Fin dall’inizio del secolo scorso, Albert Einstein ha scoperto che il fluire del tempo non è una caratteristica identica e universale per tutti gli osservatori nel cosmo, ma dipende in modo complesso dalla loro posizione e dalla velocità relativa. Nei pressi di un buco nero o in un’astronave che si muova molto velocemente, il tempo scorre più lentamente rispetto a noi che siamo sulla Terra. Oggi si sospetta addirittura che a livello fondamentale il tempo non esista affatto, ma che “emerga” dalla complessità del mondo. Tutto ciò è insignificante nella nostra quotidianità ma è stato d’importanza cruciale nei primissimi istanti di vita dell’universo, subito dopo il Big Bang, quando le condizioni di temperatura e densità erano talmente estreme che le leggi note della fisica vennero meno. Le moderne teorie “di gravità quantistica” tentano di spiegare che cosa accadde allora: come “nacque” il tempo? E come si avviò l’orologio dell’universo? Durante la conferenza verrà distribuita la rivista di divulgazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), “Asimmetrie” (www.asimmetrie.it), dal tema “Tempo”.
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